Cosa è la catarattaLa cataratta è la opacità del cristallino, cioé di quella minuscola (9-11 mm.) lente posta all’interno dell’occhio che ha la funzione di mettere a fuoco le immagini trasmesse al cervello tramite la retina ed il nervo ottico. Ogni anno in Italia circa settantamila persone vengono sottoposte ad intervento chirurgico per cataratta che costituisce l’unica soluzione a questa patologia. La cataratta, opacità parziale o totale del cristallino, è un fenomeno che interessa soprattutto le persone in età avanzata; le probabilità di avere una cataratta aumentano quindi con il passare degli anni ed il fenomeno è frequente soprattutto oltre i sessant’anni. Essa comunque non é una patologia esclusiva dell’anziano; esistono infatti delle cataratte congenite, cioé presenti alla nascita, conseguenti per lo più a malattie sostenute dalla madre durante la gravidanza (rosolia, ecc.); le cataratte di varia origine come le cataratte da esposizione prolungata a fonti di calore intense ed a raggi X; le cataratte conseguenti a forti scariche elettriche, a traumi locali o generali; ci sono poi le cataratte secondarie a forme patologiche dell’occhio (glaucoma, uveite) o dell’organismo (cataratta del diabetico, del nefropatico, ecc.);.
La tecnica di scelta per l’asportazione del cristallino catarattoso é la facoemulsificazione
Previa anestesia che può essere topica (instillazione di collirio anestetico) o peribulbare (iniezione di anestetico peribulbare) si effettua una incisione vicina al limbus e ,utilizzando un bisturi pre-calibrato da 2.5 mm, un tunnel corneale (vedi disegno A). Ottenuto così l’accesso alla camera anteriore (spazio tra iride e faccia posteriore della cornea) si procede alla capsuloressi (B) cioè l’apertura della sottile membrana che costituisce il sacco capsulare (involucro del cristallino). Lo scopo è quello di ottenere una linea continua senza “sfrangiature” che, se presenti, possono portare alla rottura della membrana stessa con gravi complicanze.
La facoemulsificazione vera e propria consiste nella frammentazione ed aspirazione della parte centrale ( nucleo ) del cristallino. La frammentazione viene ottenuta con una sonda che al suo apice emette ultrasuoni.(vedi disegno C,D).
Le masse residue vengono aspirate con un’altra sonda che sostituisce la prima (infusione aspirazione). Ottenuto lo svuotamento del sacco capsulare, si procede all’inserimento nello stesso della lente artificiale (disegni E,F) il cui potere (diottrie) è stato precedentemente calcolato in fase di preospedalizzazione.
Una volta inserita la lente artificiale la ferita chirurgica, grazie alla sua forma a “becco di flauto”, si chiude automaticamente. Talvolta è necessario apporre un punto in nylon 10.